martedì 26 marzo 2024

KIKO ARGUELLO: LA PASQUA E' IL CULMINE DELLA QUARESIMA

 


Kiko Argüello: La Quaresima è la gestazione alla fede che culmina nella Pasqua. 

Lettera del 1978

Parigi, mercoledì delle ceneri 1978

Cari fratelli,

che la pace e la gioia di nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. A Lui, che ci ha mostrato che cosa sia la misericordia, la gloria e a benedizione nei secoli. Obbedendo al desiderio di tanti itineranti vostri catechisti, di scrivere in occasione della Pasqua una lettera, in cui potreste trovare una guida e un aiuto in questa Veglia Pasquale, mi son messo a scrivere non senza la trepidazione propria di chi non sa scrivere (voi sapete che lo faccio molto raramente) e con il timore di ripetere delle cose che molti già sapete.

Questa è la quinta lettera di Pasqua che scrivo alle comunità. Nelle altre quattro mi sembra siano descritte, più o meno, le principali caratteristiche della nostra grande Festa. Ad ogni modo, tenterò di dirvi qualcosa. Oggi, mercoledì delle ceneri, comincia la Quaresima ed essa viene a me chiamandomi a conversione.

Il mio grande desiderio sarebbe di andare nel deserto a pregare.. ma non mi è possibile. Penso alle tre tentazioni di Gesù e questo mi aiuta in questa Quaresima a cominciare di nuovo il combattimento: il cuore. Quanto vorrei amare Gesù con tutto il mio cuore, senza mormorare contro di Lui quando mi sento triste o quando soffro le incomodità, le incomprensioni o i problemi propri della mia condizione di apostolo itinerante. La prima tentazione: Israele mormora contro Dio perché‚ secondo loro mangiano un pane miserabile nel deserto e si ricordano delle cipolle, della carne, dei meloni e dei pesci d’Egitto. Anch’io mi ricordo della mia vita in Egitto e sono tentato, dalla concupiscenza degli occhi dalla sessualità, tante volte dal desiderio d’affetto, dalla voglia di riposare, insomma di cercare il mio piacere in tutto. Gesù sta quaranta giorni nel deserto; è scomodo, è duro sentire fame; fame d’amore, fame d’affetto, di comodità; di pane. “Se sei figlio di Dio” perché‚ dovrai soffrire? Se Dio è tuo padre ti dovrebbe amare, dovrebbe desiderare il meglio‚per te. Perché devi soffrire la fame? “Dì che queste pietre si trasformino in pane”…Gesù, fammi rispondere con te oggi e domani:”Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio”.

Ecco la tua parola che mi è data nella storia, nella mia storia concreta di ciascun giorno, nella mia croce di. oggi: ESSA‚ IL MIO PANE. “maestro, mangia “.”Il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha inviato”, La Chiesa sa che io ho questa tentazione e mi difende e mi aiuta contro me stesso. E in questa Quaresima mi dice: digiuna, digiuna seriamente, e si allontanerà da te il demonio quando vede la tua volontà decisa ad accettare il PANE della volontà di Dio. Signore, aiutami a volerti bene con tutto il mio cuore. “Shemà Israel, amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore”, sopra la croce sei con il cuore colpito e spezzato. Mosè colpì la roccia del cuore incredulo… e dubitò, i soldati non dubitano, colpiscono, feriscono, uccidono… e sgorgò sangue ed acqua, e chi lo vide rende testimonianza. Dal tuo fianco sgorgò, Signore, la vita della nuova Eva.

Dal nuovo Adamo, la nuova umanità: una nuova creazione, un nuovo cuore, non di pietra, Signore ma di carne come il tuo, facile, facile da trafiggere. “Io toglierò da voi quel cuore di pietra e Vi darò un cuore di carne…

Shemà Israel. Amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima.

Con tutta l’anima, con tutto il tuo spirito, con tutto il tuo essere, con tutta la tua vita, cioè rischiando te stesso. “Chi non perde perfino la propria vita, non la trova”. Perdersi, umiliarsi, morire: fallire. Perché fallire? Perché‚ camminare per strade oscure senza sapere dove si va? Persa la ragione e persa l’anima, sempre col rischio di pensare se saremo pazzi o no, dove vivere, e soltanto fede e fede nuda…Perché? Perché fallire e camminare così, in Dio solo e senza noi? “Buttati dal pinnacolo del tempio e gli angeli ti raccoglieranno perché il tuo piede non inciampi contro la pietra” e vedendoti venire così dal cielo come gli angeli tutti crederanno in te…Lo vedi? Perché‚ passare per la croce? Perché tanta sofferenza? Non capisci? Perché camminare senza capire? Non ti ascolteranno, la casta sacerdotale non ti accetterà. Tu sei un operaio, un laico senza cultura; dalla Galilea puòo venire qualcosa di buono? Fallirai, ti uccideranno. Tenta Dio Perché no? Obbligalo con la tua fede che le cose siano in un’altra maniera, che li cambi la storia: sono tante te sofferenze, tante le malattie, tanti bambini subnormali, tanta la miseria e tanta la croce, e tanto il fallimento. Perché? Forse che Dio non esiste? O non ha fatto bene le cose? Come sarebbe facile tutti se ci mettessimo un po’ di buona volontà…

“Vai via da me Satana! Tu giudichi le cose secondo il mondo e non secondo Dio”. Anch’io mi scandalizzo della croce, della morte e del fallimento, anch’io non accetto l’umiliazione di essere sotto gli altri, di perdere la mia vita, di non trionfare, di non essere il primo, che le cose non siano e non si facciano come voglio io. La Chiesa mi invita alla preghiera, a umiliarmi davanti a Dio, a riconoscere che io sono una sua creatura, che io non sono Dio, che Dio è l’Altro. Ma come posso pregare se io non so farlo? Tenta come meglio sai, ogni forma è valida. Presto te lo insegneremo, se sei al principio del cammino. Gesù sulla croce, tutto rischiato, tutto perduto, con la fronte – segno dell’anima, della ragione e della vita – coronata di spine, in un’umiliazione totale fino alla beffa, fino alla pagliacciata e allo scherno. Se Dio ha permesso una fine tanto triste, è sicuro, era un peccatore… pensavano i farisei secondo quanto leggevano nelle scritture. E pensavano bene perché morì come peccatore al tuo posto e al mio. Che stupendo amore, nessuno mai mi ha voluto bene così, tanto gratuitamente.

Shemà Israel. Amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima, le tue forze.

Con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. Il denaro, simbolo del potere; con il denaro – sentiamo dire – si ottiene tutto. Israele nel deserto presto si è fatto un idolo d’oro per chiedere le cose delle quali aveva bisogno. I soldi risolvono tante cose… Soldi, potere, IDOLATRIA. Colui che ha potere si teme, si rispetta. Il lavoro mi realizza, mi costruisce, mi permette di guadagnare soldi e possedere delle cose. Avere potere: dominare.

Quante discussioni per denaro, quante sofferenze. “Tutto questo ti darò” – e gli mostra le ricchezze e le glorie di questo mondo – “se tu mi adori”. Ecco la tentazione. Guadagnare il mondo, essere famoso, che tutti ti ammirino, ti vogliano bene. Fama e denaro. “A che serve all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima?”. Lavorare, lavorare, con tutte le sue forze: il lavoro, il denaro, la politica, il potere. “Di chi è quell’immagine?” dice Gesù Cristo quando gli mostrano la moneta del Cesare. “Di Cesare”, gli rispondono. “Allora date a Cesare quello che è di Cesare”… Gesù sopra la croce, con le mani di lavoratore e falegname trafitte dai chiodi, mani e piedi con cui faceva forza nel lavoro. Amerai Dio con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. La Chiesa ci invita ad uscire dall’alienazione che ci procura il denaro e l’affanno di esso. Ci parla di elemosina, fate elemosina, “fatevi tesori nel cielo”, “vendete i vostri beni”. Ai notabili e farisei dell’epoca, amici delle ricchezze, dice: “date quello che avete in elemosina ed ecco che tutto sarà puro per voi”. Parole fuori della realtà… Tu sei fuori della realtà e della vita, schiavo del denaro, giorno e notte con il cuore secco di avarizia e di idolatria. Convertiamoci a Dio tu ed io.

Anch’io sono tentato tutti i giorni: senza denaro non si può far niente… è necessario viaggiare, mangiare, vestirsi, avere una riserva per gli imprevisti. Usciamo dall’idolatria e restituiamo quello che abbiamo rubato, a causa della nostra avarizia, ai poveri. Il cuore, il pane, il digiuno, l’anima, l’orgoglio, la preghiera, le forze, il denaro, l’elemosina.

La Chiesa ci invita nella Quaresima a riprodurre in noi il combattimento di Gesù. A vivere con lui il tempo del deserto. Esso ci aiuterà a rincontrare la storia della nostra salvezza. Ci risveglia e ci mostra qual’è il combattimento da sostenere nella vita come cristiani. Come abbiamo visto, in questa breve spiegazione delle tentazioni si trovano quattro linee, per così dire, sovrapposte:

” La prima, lo Shemà: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze;

” La seconda, il cammino d’Israele nel deserto, dove Dio lo porta perché capisca cosa c’è nel suo cuore, perché veda come dubita di Dio e lo tenta e come cerca un altro dio più visibile che faccia la sua volontà.

” La terza, Gesù, nuovo Israele, viene a seguire le orme che Dio, suo Padre, gli ha tracciato attraverso l’Esodo adempiendo lo Shemà nella sua carne.

” E la quarta, Cristo Risorto e vivo oggi nella Chiesa che ci dona il suo stesso Spirito che ci permette di obbedire a Dio secondo il cammino dell’Esodo, realizzando Io Shemà e aiutati della Chiesa che, come una Madre, ci insegna a digiunare, a pregare e a fare elemosina.

Qualcuno, visto questo schema sostanziale della Quaresima, potrebbe pensare che bisogna sforzarsi, facendo elemosina, pregando, digiunando e che così si diventa cristiani; mentre – come si vede nel Vangelo – tutto questo è stato preceduto dal Battesimo. Gesù ha trascorso trent’anni nella famiglia di Nazareth fino a divenire adulto e, dopo essere stato battezzato, “fu portato dallo Spirito Santo nel deserto per essere tentato dal diavolo”.

Per noi, che cosa vuol dire questo? La nostra Quaresima è tutto il tempo catecumenale, nel quale la Chiesa, facendo crescere il tuo Battesimo, ti insegna a combattere ed a vivere questo Shemà: cioè, ad amare Dio con tutto il tuo cuore, senza mormorare per le sofferenze di tutti i giorni; con tutta la tua anima, accettando tante volte di non capire e rischiando la tua vita; e con tutte le tue forze, ossia col tuo denaro e col tuo lavoro. Così, voi sapete, abbiamo un tempo precatecumenale dove siamo messi di fronte alle nostre forze, al lavoro, alla famiglia, alle ricchezze, alla relazione col denaro (1° tentazione). Un tempo catecumenale dove siamo iniziati alla preghiera e ad accettare che noi non siamo Dio, a farci piccoli, ad accettare l’umiliazione, a essere semplificati (2° tentazione). E un terzo tempo, quello dell’elezione, dove la Chiesa ti insegnerà ad entrare nella croce di ogni giorno, vivere nella croce quotidiana, come il cammino che Dio ha scelto per la tua salvezza, a digiunare del mondo e a vi vere del pane venuto dal cielo, nostro Signore Gesù Cristo, Parola di vita eterna per noi (3° tentazione).

Ecco che, finito il cammino neocatecumenale, la Quaresima ripresenta per noi la gestazione alla fede che finisce nella Pasqua. Questo è il contenuto più profondo delle liturgie della Quaresima, del ciclo quaresimale che è ricchissimo delle tappe di preparazione del Battesimo. Il catecumenato nella Chiesa primitiva finiva sempre nella Pasqua, con l’acqua del Battesimo che segna “la fine del peccato e l’inizio della vita nuova” (come dice l’inno della benedizione dell’acqua del fonte). Dico questo per farvi capire l’importanza che nella Chiesa aveva la Veglia pasquale; lo splendore di questa Notte Santa, che marca la nascita dell’uomo celeste in noi e che ci dona la cittadinanza della Gerusalemme eterna, Notte che ci da accesso, come figli di Dio, all’eredità che nostro fratello Gesù Cristo ha lasciato in testamento con la sua morte per noi. E’ finito il tempo di fanciullo, di servo, e la Chiesa ci ridà quello che ci appartiene: lo Spirito dell’amore.

Cristo, conoscendo la fatica, la povertà di amore che abbiamo, e perciò le sofferenze costanti che incontriamo nel vivere quotidiano e come nel nostro spirito si annida la morte e la paura di essa che ci costringe tante volte alla meschinità e all’egoismo ,Lui, Cristo, pieno di amore e tenerezza per la nostra condizione esistenziale, ha steso le sue braccia sulla croce e ha offerto il suo corpo come alimento per la morte, uccidendo la morte e, morto per i miei e per i tuoi peccati, ha fatto testamento in mio e tuo favore della vita che donava. Se il debito del mio peccato e del tuo era la morte, Lui ha pagato con la sua morte facendosi te peccatore: ecco che, risorto dalla morte, te e me con Lui siamo risorti dalla morte, ecco che la sua Resurrezione ci giustifica, ecco che la sua Resurrezione è una luce, un canto, una tromba che annunzia che tu hai accesso gratuito a ricevere lo Spirito Santo.

Ma come potremo ricevere questa ricchezza che Dio ha depositato nella Chiesa? Avvicinandoci ad essa e lasciando che in essa siamo lavati gratuitamente e, spogliati dal nostro corpo di peccato, rivestiti della nuova condizione umana. Per questo Cristo è morto ed è risorto. Per questo è salito nel cielo ed intercede per noi. Affinché nella Chiesa possiamo ricevere uno Spirito nuovo, uno Spirito che non è più soggetto alla morte, perché l’ ha vinta, perché è Risorto dalla morte, uno Spirito che ci rasserena nel fondo di noi stessi, ci dona la pace, ci consola, che ci testimonia che Dio è nostro Padre, che di fronte alla Croce ci dice “non aver paura!”; insomma uno Spirito che ci fa vivere oggi più felici. Quanta gente vive piena di sofferenze terribili, quanta gente vicina a noi soffre per la più piccola cosa! diventa isterica perché la vita non è come vorrebbe.

Va dallo psichiatra per chiedere aiuto, perché le insegni ad accettare la propria vita e amare gli altri, perché si rende conto che dentro di sé non c’è amore. E noi sappiamo che tutta questa gente potrebbe essere più felice se sapesse che nella Chiesa l’attende un’eredità che le appartiene, uno Spirito che Cristo ha guadagnato per tutti, uno Spirito che è l’amore e con il quale farebbe meno fatica nella vita, amerebbe meglio la moglie, i figli, i compagni di lavoro, accetterebbe meglio se stessa. Ma non lo sanno!

Come non dare la vita perché‚ la Chiesa diventi un posto credibile per gli uomini? Ah, se tutti gli uomini sapessero che esiste una piscina, un’acqua dove chi si lava è risanato nel profondo! E quest’acqua non la possiamo separare dalla nostra Veglia pasquale; perché‚ da questa notte scaturisce come una fontana di vita nuova. In essa noi battezziamo i nostri bambini, in essa ritrovano la vita quegli adulti che hanno finito il loro percorso catecumenale, in essa noi siamo invitati a guardare Gesù Cristo Risorto e Vittorioso, per ringraziarlo e gridare, pieni di amore e gratitudine: Vieni, Signore Gesù! Ah, se tu venissi in questa Veglia Pasquale del 1999 e tutti gli uomini ti contemplassero come sei veramente, piena di tenerezza per tutti! Quanti riposerebbero dalle loro fatiche! Ah, se tu venissi in questa Veglia e con te fossimo trasformati e potessimo passare dal nostro Banchetto gioioso pieno di canti e di fiori, al tuo Regno, al Banchetto eterno con Te!

Anche se Tu non ritornassi, celebrare questi magnifici sacramenti dove Tu sei presente con noi, ci trascinerà a portare questo amore, tutto l’anno, a tanti fratelli ai quali non è ancora arrivata questa realtà. Tu fortifichi la nostra attesa; ogni anno ti desideriamo di più, ti aneliamo, sentiamo il nostro esilio in Babilonia, arrivando perfino a sospirare la nostra morte fisica, ultima Pasqua che ci introdurrà nella Gerusalemme celeste.

Come voi sapete, fratelli, il nostro cammino neocatecumenale ha uno scopo preciso: aprire un itinerario di ritorno alla casa del Padre per la pecora perduta, per lontani dalla Chiesa. In questo senso le nostre feste pasquali hanno un’importanza di prim’ordine perché esse predicano e realizzano il contenuto della nostra fede. E’ chiaro che noi dovremo adattare questo cammino alle condizioni del nostro momento storico: da un lato, aiutare i fratelli lontani che si stanno riaccostando alla Chiesa e, dall’altro, restare ancorati alla tradizione più viva e autentica della Chiesa.

Il Papa Paolo VI il mercoledì 7 luglio 1976 parlando sulla necessità oggi, di ricostruire la Chiesa, diceva: “Tutto il lavoro compiuto nei secoli a noi precedenti… ci chiama a ricominciare da capo, memori sì e custodi gelosi di ciò che la storia autentica della Chiesa ha accumulato per questa e per le future generazioni, ma consapevoli che l’edificio fino all’ultimo giorno del tempo reclama lavoro nuovo, reclama costruzione faticosa, fresca, geniale, come se la Chiesa, il divino edificio, dovesse cominciare oggi la sua avventurosa sfida alle altezze del cielo”.

Per questo, aiutarvi a vivere la Veglia pasquale è lo scopo fondamentale di questa lettera. La pace e la gioia di Gesù Cristo, nostra Pasqua,. sia con tutti voi.

Kiko Argüello

domenica 24 marzo 2024

KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI PASQUA 2024 (Roma – Seminario Redemptoris Mater - 17 marzo 2024 ) - SECONDA PARTE

 


continua: 

KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI PASQUA 2024 (Roma – Seminario Redemptoris Mater - 17 marzo 2024 ).


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Kiko 

Fratelli, è una grande gioia per me sapere che questo incontro annuncia il grande evento dell'anno, si avvicina la festa delle feste: giunge la notte di Pasqua. È meraviglioso vedere cosa significava la notte pasquale per la Chiesa primitiva. Sant'Agostino dice: "Come non essere vigilanti in questa notte santa? Vigiliamo, fratelli, perché in questa notte Cristo rimase nel sepolcro e in questa stessa notte avvenne la risurrezione del suo corpo. Era necessario che risorgesse di notte per illuminare le nostre tenebre". Questa è una notte in cui non si può dormire. I Padri della Chiesa sono testimoni della forza con cui la Chiesa primitiva celebrava la Pasqua. Ma prima dei Padri della Chiesa e anche prima che Gesù Cristo venisse a compiere la Pasqua, c'è la Parola di Dio, che è viva e che la Chiesa custodisce. Il capitolo 12 dell'Esodo dice: "Sarà una festa per sempre, un memoriale di generazione in generazione... Una notte di veglia... In quella notte passerò per il paese d'Egitto e farò giustizia". Il popolo d'Israele si prepara per tutta la notte alla partenza, cinto ai fianchi, con un agnello, e poiché il faraone non aveva ancora dato il permesso, il popolo aspetta tutta la notte. Parte all'alba, come all'alba della risurrezione; è il sole che illumina la sua partenza. Dio ha compiuto quest'opera con Israele affinché noi comprendessimo la risurrezione. La morte passa in quella notte e gli ebrei sono preservati dalla morte grazie al sangue. E quando sono pronti, il Faraone ascolta il grido, a causa della morte dei primogeniti, e li lascia partire. Un midrash racconta che il Signore ha detto al suo popolo: "Non voglio farvi un solo dono, ma dieci. Non un solo miracolo, ma dieci volte indurirò il cuore del Faraone in modo che mi costringa a fare un altro miracolo. E dovranno vedere che io esisto. Non solamente una volta, ma dieci volte stenderò il mio braccio, la mia presenza, il mio amore verso di voi". Così queste difficoltà si trasformeranno in miracoli e prodigi. Il Faraone si reincarna in ogni generazione. È importante essere consapevoli dei tempi in cui viviamo. Milioni di bambini vengono uccisi dal faraone che continua a reincarnarsi in ogni generazione e uccide i bambini come al tempo di Gesù. Conoscete la triste notizia di questa settimana: l'aborto è stato inserito come diritto nella Costituzione francese; di conseguenza è molto possibile che l'obiezione di coscienza sia eliminata e qualsiasi manifestazione contro l'aborto diverrebbe un crimine. Questo è terribile non solo per la Francia, ma per tutta l'Europa, perché questo cosiddetto diritto sarà esteso al resto delle nazioni europee. Non sappiamo cosa succederà, ma ci sono segnali apocalittici: l'Europa si sta armando, c'è il pericolo di una guerra mondiale, ma soprattutto la strage degli innocenti che sta avvenendo oggi in tutto il mondo. Perché stanno accadendo cose molto gravi per chi sa ascoltare i gemiti di questa generazione. Il giorno dopo l'incendio di Valencia - poco tempo fa c’è stato un forte incendio, che ha distrutto in pochi minuti un intero edificio, con vari morti - un editorialista, prendendo occasione da questo ha scritto su il giornale ABC: "Ho visto l'incendio di Valencia e un uomo che diceva: ‘Mi è rimasto solo quello che indosso’. La mia vita è bruciata il giorno in cui i miei genitori si sono separati. Il giorno in cui me l’hanno detto è bruciato tutto intero il mio edificio. Quello che si perde in una casa quando brucia, i miei genitori se lo sono portato via per sempre il giorno in cui si sono separati. I miei genitori sono morti il giorno in cui si sono separati; sono morti in me come io sono morto in loro". Le statistiche mostrano un tasso di mortalità più alto quando le famiglie divorziano: le persone soffrono molto quando la famiglia viene distrutta. Quindi non possiamo pensare solo alla nostra famiglia, ai nostri problemi, ma a qualcosa di più serio. Siamo uomini della nostra generazione e dobbiamo pensare a ciò che sta accadendo oggi. C'è una Parola di Dio sulla storia, perché la Scrittura dice che Dio guida la storia. La nostra ragione giunge fino alla morte. Come possiamo sperimentare la risurrezione? Attraverso i sacramenti. Dove hanno riconosciuto gli Apostoli che Gesù Cristo è vivo e risorto? Nello spezzare il pane. Quindi, fratelli, la nostra fede cresce quando partecipiamo ai sacramenti, perché essi danno la salvezza, con tutta la potenza e la forza che significano. Il rinnovamento liturgico del Vaticano II dice che i sacramenti sono segni che danno la grazia che significano, e quanto più chiaro è questo significato, tanto meglio ci preparano a ricevere la grazia. Dio sta operando grandi prodigi con noi e ci ha chiamati a una missione nella sua Chiesa: portare avanti il Concilio. A cosa ci chiama Dio? Ci chiama ad aprire un cammino di salvezza per portare avanti questa generazione, perché il grido dei bambini uccisi nel grembo della madre è arrivato al cielo, perché la sofferenza dei matrimoni che si separano, perché l’affanno del denaro, le mafie, le droghe, le guerre... tutto sta gridando al cielo. Chi salverà questa generazione? Gesù Cristo. Egli è morto per tutti. Fratelli, Dio non si disgusta per la nostra realtà. Ha ascoltato le grida delle nostre sofferenze e ci ha mandato Gesù Cristo perché possiamo essere salvati e liberati dalla schiavitù del peccato; perché possiamo entrare in una nuova vita, in un nuovo rapporto con Lui. A causa della paura che tutti noi abbiamo della morte, siamo soggetti alla schiavitù del male, dell'egoismo, del demonio. Noi sappiamo che questa forma di amore, mostrata sulla croce, questo Cristo che porta i nostri peccati, che si offre in oblazione al Padre per tutti noi, questo amore è la verità; e non solo la verità, questo amore è la libertà.

Quando il Signore fa uscire il suo popolo dalla schiavitù dell'Egitto e lo porta sul Sinai, fa un’alleanza con lui e gli dà la Torah. Non dà loro un giogo, ma una rivelazione del suo amore. Alla fine, tutto annuncia Cristo, perché Lui è la Parola di Dio fatta carne: rivela loro suo Figlio. E questo amore che Cristo ha mostrato sulla croce si trova in tutta la creazione. Tutto ciò che ci circonda è pieno di questa luce, che è la croce gloriosa. Dio è questa luce, cioè è Colui che ci ama, perché Dio è amore. Così Dio si dona totalmente a noi. Oggi Dio ci ama infinitamente. Possiamo dire che Dio in Cristo è eternamente crocifisso per noi. Perché Dio è amore e la sua natura è amarci. San Paolo dice che i pagani, pur non avendo ricevuto la Torah, se la osservano, si salvano; perché la legge naturale è scritta nel cuore dell'uomo. L'amore di Dio è manifesto in tutte le sue creature, è scritto nei nostri cuori, perché siamo creati ad immagine di Dio. La Genesi dice: "Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza". E qual è l'immagine del Padre? Cristo è l'immagine del Padre! Dio ha creato l'uomo in questa immagine. E qual è questa immagine? È l'amore: l’amore al Padre e l’amore per i fratelli. Ma il demonio ha distrutto questa immagine e ha fatto sì che l'uomo uccidesse Dio dentro di sé e si facesse dio, diventando schiavo del peccato, perché il demonio gli fa sperimentare la morte, la morte dell'amore dentro di sé; perché Dio ha creato l’uomo libero: non c'è amore senza libertà. Dio ci ha creati liberi. Facendo uso di questa libertà, il demonio, prendendo occasione dalla legge - dice San Paolo - ci ha sedotti. Il demonio è molto intelligente e ci parla rivestito di luce. È difficile scoprire quando è il diavolo a parlarci e quando è Dio. Sant'Ignazio di Loyola dice che il discernimento è molto difficile, perché il demonio è molto astuto. La Scrittura dice che "il demonio ti adula sempre" e che "chi ti adula è tuo nemico". Che adulazione usa il demonio? Quale parola del demonio ci piace ascoltare? Ogni volta che il demonio ti parla ti porta a giudicare l’altro. Volete sapere quando è il demonio che ti parla? Ogni volta che hai giudicato gli altri: perché un incontro con Gesù Cristo non ti porta mai a giudicare gli altri. Perché il diavolo ti dice: - tu hai ragione: tua moglie non ti ama; hai ragione; qui nessuno ti obbedisce; il tuo viceparroco non ti obbedisce, nessuno ti fa caso; non ti amano, non ti pagano… Il Vescovo non ti tiene in considerazione, ecc. Renditi conto di come il demonio ti ha portato subito a giudicare la comunità, il Vescovo, il Viceparroco. Ti ha adulato, ti ha detto che hai ragione, che nessuno ti ama, che sei solo, che nessuno ti difende, che nessuno ti capisce. In fondo ti ha detto che tu sei dio e, dato che tu sei dio, ti debbono amare e non ti amano a sufficienza: ti si deve comprensione, non ti si comprende a sufficienza: mentre ti si deve rispetto… Non ti si rispetta a sufficienza, vero? Se tu o io accettiamo questa catechesi del demonio siamo perduti, distrutti. Ma come dice Sant’Ignazio di Loyola, quando ti parla il demonio ti provoca sempre inquietudine interiore. Ogni volta che Gesù Cristo ti parla, ti porta all'umiltà. E l'umiltà è riconoscere sempre che tu sei un peccatore, che gli altri sono superiori a voi. Cristo non ti adula mai. Cristo viene e ti dice che tu non sei Dio, che Dio è lui. È a Cristo che devo obbedienza, onore e amore. Io non gli dò l'amore che dovrei dargli come Dio, e non lo amo con tutto il cuore, né gli obbedisco, e questo non mi piace. Quando Gesù Cristo parla mi chiama a conversione, mi dice che sono un peccatore, e questo non mi piace e non lo voglio ascoltare. Ecco perché Gesù Cristo dice: “Non volete ascoltare me, che sono la Verità! Perché non ascoltate le mie parole? Voi volete uccidermi". Il diavolo ti dice di ucciderlo perché se ascolti Cristo devi obbedirgli, chiedere perdono e cambiare vita. San Paolo dice che dentro di me vivo questa dicotomia: sapendo nella mia mente che il bene è amare, sperimento nel mio corpo un'altra legge che mi impedisce di amare. Il Mistero Pasquale che viene a chiamarci ha una luce: Gesù Cristo è morto per noi. Nessuno può diventare cristiano se non muore nel battesimo al suo vecchio uomo per nascere di nuovo. Chi non perde la propria vita, non trova la vera Vita. Quale capacità abbiamo noi di farci peccato nell'altro? Di entrare nella croce senza mormorare? Che capacità abbiamo di essere ogni giorno agnelli condotti al macello? In modo che, come dice San Paolo, in noi attui la morte e in voi la vita. Questo è il mistero pasquale: portare ogni giorno nel nostro corpo il morire di Gesù. Come potremmo vivere senza la Pasqua? I martiri di Bitinia dicevano: "Non possiamo vivere senza l'Eucaristia". Cristo ha fatto la Pasqua nel suo Corpo. Prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: "Questo è il mio Corpo". Cristo si rompe, entra nella morte, si lascia uccidere per i nostri peccati. Ogni cristiano, che ha veramente incontrato Cristo, scopre la capacità di rompere il suo “io”. Cosa significa amare? Amare significa donarsi, donarsi all'altro, rompersi, morire a me stesso. Ma come posso morire a me stesso se ho paura della morte, se non ho vinto la morte? Lo diciamo sempre quando proclamiamo il Kerigma: gli uomini sono schiavi a causa della loro incapacità di superare la barriera della morte. Dio conosce questa profonda schiavitù che ci viene dal peccato, questa schiavitù al faraone che è il demonio. Cerchiamo di scappare a questa schiavitù diventando idolatri del denaro, della stima degli altri, del potere, del progresso… Dio ha avuto misericordia e ha aperto una strada con Israele: Cristo che viene a salvarci e che romperà la barriera della morte con la sua risurrezione. Cristo è risorto! Dio Padre lo ha risuscitato dai morti e lo ha fatto sedere alla sua destra. Con Lui siamo risorti, liberati dalla morte. Siamo uomini nuovi, risorti. La Pasqua viene per farci vivere più pienamente la risurrezione. Nella Pasqua il braccio potente di Dio viene steso di nuovo. Questo memoriale storico in cui Dio ha salvato Cristo dalla morte, ha spezzato la morte per noi; in modo che le tenebre che occupavano il mondo a causa del peccato, sono state dissipate da una nuova alba che sorge all'orizzonte, così che noi cristiani siamo uomini risorti, partecipiamo alla vittoria di Cristo sulla morte. Chi è risorto mostra la risurrezione nell'amore, in quanto può amare senza sforzo; è un'azione che parte dallo Spirito di Cristo che abita in noi. Con il battesimo siamo stati risuscitati con Cristo, che ci ha dato una nuova vita. Ma siamo liberi e questa vita nuova si dà in te? Ecco perché i Padri della Chiesa parlano della rinuncia a Satana nelle promesse battesimali. Le seduzioni di Satana sono i peccati di sessualità, la comodità, il potere…

Il peccato ha il potere di distruggere Dio in noi. Ci toglie l'amicizia con Dio, ci rende schiavi a livello profondo, ci toglie il gusto di sacrificarci per gli altri, ci toglie il rapporto con Dio, il dono dello Spirito Santo: il dono del Consiglio, che ti dà l'amore e ti illumina sulla volontà di Dio e su come devi obbedirgli; il dono della Pietà, che ti dà il gusto dell'amicizia con Dio, della preghiera, della Chiesa, e che scompare quando si pecca gravemente. Dio ha condotto Israele nel deserto perché conoscesse cosa c’era nel suo cuore. Il popolo deve vivere solo di Dio, cioè, della volontà del Padre. Egli lo conduce nel deserto e lo porta nella precarietà. Noi siamo il nuovo Israele. Volete essere cristiani? Non potete se non imparate a vivere nella precarietà. Il Signore deve condurvi nel deserto, per togliervi le sicurezze e darvi la manna giorno dopo giorno. Tutti vogliamo assicurarci; non sappiamo vivere nella precarietà spirituale, né nella materiale o economica... Nella Notte Santa rinunciamo al demonio, rinunciamo al peccato, ad accettare le umiliazioni quando nella vita ci vengono fallimenti. Fratelli, stiamo seguendo un fallito. San Paolo dice che si gloria solo della croce di Cristo, cioè che la sua gloria è Cristo e Cristo crocifisso. L'unica gloria che Paolo trova è quando si assomiglia un po’ a Cristo crocifisso, cioè quando è stato flagellato, umiliato, lo hanno gettato in prigione. Allora dice che comincia a essere un poco cristiano, quando si riproduce in lui l'immagine di Cristo crocifisso. Il cammino per amare il prossimo passa attraverso la croce. Rallegrati! Cristo è venuto a darti la possibilità di poterti crocifiggere per l'altro; di poterti spezzare come si spezza il suo Corpo e di farti pane che si spezza. Questa è la gioia che abbiamo: Cristo ci ha liberati perché possiamo donarci agli altri, morire per loro. Questa è la libertà più grande: servire il prossimo. In questa Veglia Pasquale il Signore passerà, ma non ti può portare con sé se sei legato ai demoni. San Giovanni della Croce dice che una catena è uguale a un filo: non puoi volare. Oggi, come in nessun’altra epoca, intere nazioni dicono che Dio non esiste e lo hanno sostituito con l'economia, con il capitalismo…, ora ci stanno provando con l'intelligenza artificiale, con l’agenda del 2030 per fare un mondo felice... C'è una terribile ossessione per il denaro e la sovrappopolazione, quando paradossalmente tante nazioni stanno vivendo un vero e proprio inverno demografico. Com’è possibile che apparteniamo a una generazione in cui intere nazioni si sono separate dalla Chiesa e i governi sono atei? Cosa vuole Dio da noi? Perché ci ha suscitati? Non possiamo rimanere impassibili di fronte a un mondo che sta soffrendo. Il Signore ci chiama ad aprire il cammino della Pasqua, il cammino della libertà. È necessario strappare le persone dalla schiavitù del demonio, che agisce imprigionandole nell’egoismo, che le costringe a sacrificare i propri figli, come il nuovo faraone che sorge in questa generazione e perseguita la donna. Tante volte lo ha ripetuto Carmen con coraggio: il serpente perseguita la donna. Mai come in questa generazione sono state attaccate le virtù della Vergine Maria: la verginità, la maternità.

Ogni donna è chiamata ad essere vergine, sposa e madre. Verginità, matrimonio e maternità sono tre realtà che oggi sono sotto attacco da parte della società. Com’è possibile che siamo tanto tranquilli? Come è possibile che non siamo pronti ad annunciare il Vangelo nel tempo di Pasqua? Per questo vi invitiamo, durante la cinquantina pasquale, ad annunciare il Vangelo nelle piazze per 3 domeniche. Tornate sempre contenti. Coraggio! Non abbiate paura! Se alla fine qualcuno è interessato, lo invitate a camminare con l'ultima comunità. Fratelli, annunciamo la Buona Notizia: Dio ha avuto misericordia, ha mandato Cristo che è morto per i tuoi peccati quando eri malvagio e lo ha risuscitato perché possa abitare in te per mezzo dello Spirito Santo. Questo kerigma lo celebra la Veglia Pasquale con tutta la sua forza, con un’intera notte di attesa che è immagine della vita umana che sta nelle tenebre; in attesa dell’alba escatologica; battezzando i nostri figli; distruggendo nell’acqua del battesimo il corpo del peccato; facendo sì che i nostri figli, per la grazia del battesimo, diventino figli di Dio; e noi con i nostri figli, rinunciando al demonio nella Notte Santa, per essere di nuovo attirati dalla risurrezione di Cristo; e con Cristo tutta la Chiesa viene attirata e passa dalla morte alla vita, dall'egoismo all'amore. In quella notte Dio ci fa crescere nella carità e nella grazia. Come possiamo portare questa festa alla gente? Cristo ha vinto la morte, quindi non possiamo essere tristi. Dio si è impegnato nella storia dell'uomo a passare la notte di Pasqua. Lo vediamo in Egitto, salvando un popolo dalla schiavitù. Quella notte Dio si è impegnato ed è un memoriale per l'eternità. Vedo la meraviglia del Concilio Vaticano II; il Cammino non potrebbe esistere senza di esso. Il Concilio ha voluto recuperare il valore dei sacramenti, lasciando che i sacramenti parlino con il loro linguaggio: un bagno nell’acqua non è la stessa cosa di qualche goccia d’acqua sulla testa; mangiare il pane non è la stessa cosa che mangiare un'ostia; bere il vino non è la stessa cosa che non berlo: il vino è essenziale; tanto è così che senza vino non ci può essere Eucaristia. Carmen, vedendo l'importanza del vino, una volta chiese a Giovanni Paolo II come si potesse dare il calice a tutta la Chiesa. Il pane è cominciare ad uscire dalla schiavitù. Ma il popolo di Israele, dopo la traversata del Mar Rosso, vive la teofania del Sinai, l'alleanza con il Signore che ha dato loro i comandamenti sigillati con il suo sangue. Dio ci ha lasciato i sacramenti. L’Alleanza, la festa che commemoriamo a Pentecoste, ha un segno, che è il vino. San Giovanni Crisostomo parla della grande ricchezza del vino per i neofiti nella lotta contro il demonio. Scrive: “Dio ha preparato per te un alimento più potente di qualsiasi armatura. Se il demonio ti vede tornare dal banchetto del Signore, fugge più velocemente del vento; e se tu gli mostri la tua lingua imporporata nel sangue, fuggirà come un misero animale". Più avanti dice che, come una donna nutre con il suo latte colui che ha generato, così Cristo nutre costantemente con il suo sangue coloro che ha generato.

Perché il Kerigma porti frutto in noi deve essere accompagnato dai sacramenti. Questa unità nutre il nostro battesimo e ci aiuta a morire gli uni agli altri, a crocifiggerci per gli altri, ad amare il nostro fratello, a non resistere al male. Il Giovedì Santo è importante il segno della "lavanda dei piedi", vivendo un momento di preghiera con il Sermone della Cena. Sant'Ambrogio poneva questo segno in riferimento al battesimo, al peccato originale che lascia una zavorra. Anche se siamo stati battezzati, abbiamo un tallone d'Achille; il demonio ci attacca al tallone: non accettiamo di essere umiliati dai nostri fratelli. Per questo è importante che non solo il presbitero, che è segno esplicito di Cristo che ci lava i peccati, si umilia, si fa servo, ma anche noi che ci mettiamo al servizio dei fratelli, lavando loro i piedi, crocifiggendoci per gli altri, prendendo su di noi i loro peccati. Il Venerdì Santo, un segno molto importante è l'adorazione della croce. Baciare la croce significa accettare che la croce è il cammino luminoso della nostra salvezza. Chi rifiuta la croce non è un cristiano. Dobbiamo imparare ad amare la Croce di Cristo perché in essa risiede la nostra salvezza e quella di tutti gli altri. Bene fratelli, che il Signore ci aiuti; abbiamo le nostre sofferenze. Con Lui possiamo soffrire un poco in questa Pasqua e convertirci tutti per davvero. Abbiamo vissuto Pasque meravigliose; speriamo che anche questa Pasqua 2024 lo sia e che vivremo una notte di festa. Anche i bambini la stanno desiderando, e per i nostri figli rimane un memoriale ed è un modo per catechizzarli. Coloro che hanno terminato l’itinerario neocatecumenale sono chiamati a vivere 50 giorni di festa. Buona Pasqua 2024!

 − Canto: “Inno a Cristo Luce”

Ascensión: 

Solo qualche annuncio: per ricordare il pellegrinaggio per i giovani, come vi abbiamo detto, organizzatelo come volete: una settimana o 10 giorni, più o meno. Questo dipende da voi, vedete come organizzarlo, lo potete fare quando va bene al parroco, quest’estate siamo liberi, la prossima estate, nel 2025, siamo già impegnati perché ci sarà il Giubileo dei giovani a Roma i primi giorni d’agosto, ma quest’anno siamo liberi di farlo quando vogliamo, il prossimo anno invece, nel 2025, dovremo fare il pellegrinaggio all’inizio di agosto. Se nel pellegrinaggio di questa estate, volete fare con i giovani l’esperienza di andare due a due ad annunciare il vangelo, potete farlo per 1, 2 o 3 giorni, come volete, ma con i maggiorenni. Intanto con i minori si organizza un pellegrinaggio a piedi o altre attività. Se qualche minore vuole fare l’esperienza del due in due, dovrà ottenere prima il permesso dei genitori e dovrete metterli poi insieme a qualcuno dei giovani più adulti, cioè due adulti e un minore, mai un minore e un adulto. Potete fare il pellegrinaggio in estate nella data che vi sembra più opportuna. Parlando dei pellegrini e dei pellegrinaggi vi invitiamo a non avere paura di andare in Israele, perché tutti ascoltiamo costantemente informazioni sulla guerra, però Rino egli altri fratelli, che stanno sul posto, ci hanno detto che la guerra è solamente a Gaza e le comunità che stanno andando per la fine del Cammino - già da Natale hanno ripreso - sono felicissime perché tutto è vuoto, non c’è bisogno di fare la fila, puoi stare al Santo Sepolcro tutto il tempo che vuoi e sono felicissimi in questo tempo senza tanti turisti e allora vi incoraggiamo a riprendere i pellegrinaggi in Israele senza paura. Un’altra cosa, vi incoraggiamo anche a fare battesimi la notte di Pasqua, la maggioranza lo fate, perché questa è la tradizione che abbiamo ricevuto, quello che ci hanno insegnato Kiko e Carmen: la notte di Pasqua si fanno i battesimi, ma è importante vivere la Pasqua con la tua comunità che è un sacramento, una notte di festa per viverla in comunità, questo è più importante che andare al battesimo di tuo nipote o di tuo cugino, perché qualcuno fa questo. Allora vi invitiamo a vivere la Pasqua con i vostri fratelli, il senso è viverla insieme con la comunità. Ma lo diciamo per aiutarvi, non come una legge, ma come un invito, perché sono cose molto importanti nella ricchezza della Pasqua: il battessimo e la comunità. A giugno ci sarà anche una convivenza di itineranti. A questa convivenza sono invitate le famiglie che si sono alzate quest’anno. Ma è importante che prima di mandarle alla convivenza di giugno le incontrino i loro catechisti e siano scrutate dai catechisti di zona o dagli itineranti. Le famiglie che verranno saranno inviate tutte, speriamo, perché ci sono molte richieste per completare le Missio ad Gentes. Invitiamo anche i catechisti a difendere i catecumeni: cioè se in qualche parrocchia o in qualche posto c’è qualche difficoltà per fare la Veglia Pasquale aiutateli, andate a dialogare con il parroco, con il Vescovo. Il Papa quando gli abbiamo detto che in qualche parte c’è difficoltà ha detto di parlare, di dialogare; allora, obbediamo al Papa, andiamo a presentare, a spiegare che noi non possiamo vivere senza la Veglia Pasquale, è proprio il nostro carisma: il fondamento di tutte le catechesi di Kiko e Carmen è la Veglia Pasquale e dobbiamo difenderla. Anche le comunità che sono in missione: non si tratta solo di aiutare il parroco, con buona intenzione, che ci dica: “ma facciamola in parrocchia tutti insieme”. E’ importante che i fratelli possano vivere la Veglia Pasquale. E’ vero che tanti non sono catechizzati e non capiscono il perché di passare tutta la notte in veglia, ma allora si può proporre quello che spesso si è fatto quando non c’è possibilità di fare un’unica veglia: si fanno due veglie, una più breve per tutti i parrocchiani, che saranno contenti, e dopo tutta la notte facciamo la Veglia, sempre aperta a tutti, per chi vuole restare, aspettando l’alba, pregando. Ma dobbiamo difendere la Veglia Pasquale così com’è, perché non basta dire: “Sì, ma anche noi facciamo tutte le letture”! Non si tratta di questo, si tratta di poter trasmettere la fede, di dare in questa notte gloria a Dio per quello che ha fatto nella nostra vita e passare la fede ai bambini. La comunione sotto le due specie, con il vino, i canti: tutto è un’opera d’arte e non è che puoi fare un mix… Questo era per incoraggiare i responsabili e i catechisti, perché dove ci sono problemi vadano a dialogare, a parlare con coraggio… 

Kiko: 

Signore, ti rendo grazie di quest’incontro, di questo tempo. Arriva la Veglia Pasquale invitandoci a lasciare nelle acque del battesimo l’uomo vecchio e a risorgere con tuo Figlio ad una vita immortale che tu ci vuoi donare attraverso il tuo Figlio, grazie alla potenza ed alla gloria dello Spirito Santo. Ispiraci la preghiera che tu vuoi esaudire. Ascoltaci, o Signore. 

− Preghiere spontanee 

− Padre Nostro 

− Benedizione 

− Canto: “Se siete risorti con Cristo” 

Kiko: 

Prima di andare via potete salutare don Claudiano che è nella Yeshivà. Don Claudiano è passato al Padre, ringraziamo Dio. Buona Pasqua a tutti. Pregate per noi!

sabato 23 marzo 2024

KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI PASQUA 2024 (Roma – Seminario Redemptoris Mater - 17 marzo 2024 ) - PRIMA PARTE

 



ANNUNCIO DI PASQUA

 Roma – Seminario Redemptoris Mater 

17 marzo 2024 

Kiko:

 Buona sera a tutti, ragazzi! Preghiamo: 

Benediciamo te, Padre nostro, Dio di immensa gloria per la tua presenza, per la tua bontà, per la vita che ci dai. Aiutaci tu, Padre, vieni in mezzo a noi, manda il tuo Spirito che dia testimonianza al nostro spirito della tua presenza, del tuo amore. A te che vivi e regna nei secoli dei secoli. Amen 

Sapete che il Cardinale Cordes e D. Claudiano hanno fatto già Pasqua. Allora, prima di cominciare facciamo un ricordo al Cardinal Cordes, che è stato per noi un grande aiuto e anche un amico. Il Cammino Neocatecumenale è stato sempre pieno di gratitudine per il suo lavoro, svolto come vicepresidente del Pontificio Consiglio dei Laici (1980 – 1995), avendo capito l’importanza delle realtà ecclesiali nate dopo il Concilio. Già nel 1986, per volontà del Papa Giovanni Paolo II, che desiderava favorire un migliore inserimento delle Comunità Neocatecumenali nella Chiesa e la necessaria definizione della loro identità giuridico-ecclesiale, veniva incaricato di seguirle. Nel 1990 S. Giovanni Paolo II, gli scrisse la lettera “Ogniqualvolta”, come incaricato “ad personam” per l’Apostolato delle Comunità Neocatecumenali, dove veniva riconosciuto il Cammino “come un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni” e dove il Papa auspicava che quest’opera per la nuova evangelizzazione venisse valorizzata e aiutata dai Pastori. Il Cardinal Cordes è stato uno dei promotori delle Giornate Mondiali della Gioventù. E dall’inizio ci ha chiesto aiuto per il suo sostegno. Lui ha presieduto l’incontro vocazionale a Zaragoza, dopo la GMG di Santiago de Compostela. Sempre ci ha sostenuto e incoraggiato, assistendo e accompagnando i vari passi che hanno portato il Cammino Neocatecumenale a vederlo approvato “come una modalità diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede” (Statuti, Art. 1,2) e ad avere riconosciuti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede tutti i testi delle catechesi come “Direttorio catechetico”. Avevamo una relazione di amicizia e mutua fiducia. Tante volte ricordava il nostro primo incontro, quando è stato stupito della nostra libertà. Una volta Carmen, che non era d’accordo con quello che lui ci proponeva, e glielo ha detto chiaramente, e a me ha messo paura e io le dicevo: “Carmen, è un tedesco! È un tedesco!”. Dopo, ricordando questo Cordes rideva. Il suo funerale sarà domani alle 3 del pomeriggio in San Pietro, presieduto al Cardinale Re; il Papa andrà per fare la benedizione finale della salma. Dopo sarà portato in Germania. Lo stesso venerdì anche è morto Claudiano, che è stato con noi dagli inizi, prima come itinerante e dalla nascita del Redemptoris Mater di Roma, è stato nel seminario, come vicerettore e dopo come rettore fino a 2018. Abbiamo portato il suo corpo alla Yeshiva del Seminario fino ai Funerali, che saranno il martedì prossimo alle 9:30 in San Giovanni Laterano, presieduti dal Cardinal De Donatis.

PRESENTAZIONI

(...............)

Preghiamo 

Ti rendiamo grazie Signore di questo incontro, della tua presenza e del tuo amore: manda il tuo Santo Spirito che ci permetta di darti gloria nel nostro spirito a te unico Dio vero che ci vuoi tanto bene. A te che vivi e regna nei secoli dei secoli. Amen 

Vieni, P. Mario.

P. Mario: 

Cari fratelli, il mio compito è di prepararvi ad ascoltare l'Annuncio della Pasqua. Spero che abbiate pazienza, che il Signore aiuti a me e a voi per queste parole o riflessioni che ho pensato di esporre. Darò prima alcune pennellate sulla situazione sociale in cui viviamo, la situazione della Chiesa e dopo entriamo nel campo del piano di Dio e del piano dell’uomo. Spero di essere chiaro. 

Situazione sociale e culturale della nuova era.

Per quanto riguarda la vita sociale, continuiamo a vivere in una situazione di precarietà, con l’estendersi della guerra, che invece di terminare aumenta sempre di più e ci minaccia. Una cosa è vedere la guerra, i disastri, le vittime, gli ammalati, gli sfollati della guerra in televisione seduti in poltrona, altra cosa è quando viene su di noi, è una possibilità. Un fatto grave, che ha marcato questi ultimi tempi, è stata la recente approvazione dell'aborto nella Costituzione della Repubblica francese, promossa dal governo di Emmanuel Macron. L'arcivescovo emerito di Parigi, monsignor Michel Aupetit, che è stato per un lungo periodo l’unico che ha accolto il Cammino con gioia, subito ha espresso pubblicamente: “L'aborto è approvato nella Costituzione. L'obiezione di coscienza per i medici è respinta. La legge prevale sulla coscienza. La Francia ha toccato il fondo. È diventato uno stato totalitario”. Quindi, un medico che si rifiuta di praticare aborti avrà difficoltà. In seguito, il Presidente Macron ha proposto di estendere questa legge a tutti i paesi d'Europa. Da Bruxelles è uscita la disposizione di migliorare le nostre case per adeguarsi alle leggi ecologiche. Questa è per il momento una proposta di legge del Parlamento europeo, che però viene lasciata alla decisione delle singole nazioni. In questo contesto, il rapido sviluppo dell'Intelligenza Artificiale, escludendo alcuni benefici soprattutto nel campo della medicina, della salute, ma allo stesso tempo sta pubblicizzando nuovi sogni futuristici di benessere, di uguaglianza e di pace universale per tutti, che affascinano sempre di più i nostri figli e nipoti. Anche all'interno della Chiesa, la situazione è preoccupante, a causa di nuove correnti teologiche più liberali in conflitto con la Tradizione, sulle principali Verità di fede, con la possibilità di un prossimo scisma all'interno della Chiesa tedesca – almeno in parte - e con la rottura del dialogo ecumenico con il Vaticano, da parte delle Chiese Ortodosse. Dico questo perché, al termine del tempo di Quaresima, nel quale siamo stati invitati tutti a partecipare alle sofferenze di Cristo nel suo corpo che siamo noi, che è tutta la chiesa, nella Celebrazione della prossima solenne Veglia Pasquale attendiamo che passi con forza il Signore Gesù Cristo Risorto. Dio Creatore e Padre, nei suoi imperscrutabili disegni, aveva fatto un Piano di Salvezza per l'umanità, vedremo in seguito che gli uomini ne hanno fatto un altro. Il piano di salvezza, che conosciamo bene, dopo la cacciata dal Paradiso Terrestre, Dio ha realizzato questo disegno progressivamente nel tempo e nello spazio dove noi viviamo, attraverso i suoi Prodigi miracolosi, che ricorderemo, faremo presenti nella Veglia Pasquale attraverso le varie letture. Ogni intervento di Dio, ci ricordava Carmen, provoca e apre immediatamente un cammino, una tensione verso il compimento di una speranza ulteriore, che dà senso alla nostra vita; per noi cristiani ma anche per gli ebrei, la vita ha un principio ed un termine, diversamente dalle religioni naturali in cui tutto è ciclico. Dà senso alla nostra vita in attesa del suo compimento alla fine dei tempi, nel Giorno della sua Venuta Gloriosa. Per questo motivo il Signore comandò a Mosè di stabilire ogni anno le Feste, le solennità, che sono entrate nel Calendario ebraico fino ad oggi, e che, dopo la venuta di Cristo entrano nelle nostre feste e ricalcano il compimento in Gesù Cristo. Il Signore ha sancito durante la vita terrena di Gesù Cristo, e nella sua Passione morte, la sua Nuova Alleanza nel suo Sangue sparso per noi. Ricordate le letture di questa domenica sia quella di Geremia “stabilirò una nuova alleanza iscritta nei vostri cuori, infonderò il mio spirito” e la lettera agli Ebrei che fa presente “ Gesù con grida e suppliche al Padre di essere liberato dal potere della morte fu esaudito per la sua pietà”, la sua fiducia nel Padre ed imparò ad obbedire attraverso quello che soffrì. Di questo ne abbiamo già parlato la volta scorsa. Questa disposizione annuale, in cui si attualizzano gli eventi salvifici di Cristo di anno in anno, di festa in festa servono ad unirci sempre di più ai Misteri di Cristo fino a partecipare alla sua resurrezione anche nel nostro corpo. La cultura che si sta diffondendo ai nostri giorni, presenta questo come un mito del passato, siamo retrogradi, soprattutto per la rapida evoluzione dell'Intelligenza Artificiale che sta creando nella nostra cultura e società un vuoto intorno a noi cristiani, promuovendo, soprattutto attraverso i media, nuove alternative alla nostra fede in Gesù Cristo, un nuovo piano di salvezza.

 Pontificia Accademia delle Scienze: Roboetica

 Riguardo al rapido sviluppo dell'intelligenza artificiale, Papa Francesco, rivolgendosi ai membri della Pontificia Accademia per la Vita, lo scorso febbraio a Roma - ogni anno si fanno queste assemblee dove sono invitati scienziati da tutto il mondo, credenti e non credenti- ha detto: “Certamente, le crescenti capacità della scienza e della tecnica portano l'essere umano a sentirsi protagonista di un atto creativo simile al divino, che produce l'immagine e la somiglianza della vita umana, compresa la capacità di linguaggio, di cui le “macchine parlanti” sembrano essere dotate. È dunque – si pone questa domanda - nelle mani degli esseri umani infondere lo spirito nella materia inanimata? La tentazione è insidiosa. Ecco perché è necessario discernere come la creatività umana affidata agli esseri umani debba essere esercitata in modo responsabile”. Purtroppo, la spaccatura tra Ragione (Scienza) e Fede avvenuta negli ultimi secoli, porta a un conflitto tra responsabilità ispirata alla Rivelazione e responsabilità secondo l’Uomo secolarizzato, ateo. Hiroshi Ishiguro, professore all'Università di Osaka, rappresenta un'icona del transumanesimo, cioè di quel movimento sempre più diffuso che promuove l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità umane e migliorare o superare le malattie. In realtà, il transumanesimo manifesta il desiderio di superare noi stessi ogni limite (togliendo la sofferenza e superando la morte). Lui ha già fatto dei cloni di sé stesso con cui parla per conoscersi meglio, lo potete vedere in youtube. Io, Padre Mario, non sono uno specialista di queste cose, per questo ho dovuto consultarmi con alcuni esperti in materia. Ma ne parlo perché sento in tutto questo una minaccia alla nostra fede soprattutto per i più giovani, è un attacco molto sottile. Per questo la nostra missione è di mettere in allerta. Questo professore, procedente da una cultura permeata dallo shintoismo, attribuisce indifferentemente un'anima agli animali, agli uomini e agli oggetti. È stato invitato più volte dalla Pontificia Accademia del Vaticano per un'alleanza etica, morale nell'era delle intelligenze artificiali. Nasce così la roboetica – etica dei robot - il cui scopo è sviluppare strumenti e conoscenze scientifiche, culturali e tecniche, che siano universalmente condivisi, indipendentemente dalle differenze culturali, sociali e religiose. A questo punto sorge una domanda: Stanno nascendo nuove religioni? Questa è una domanda che dobbiamo porci oggi di fronte a queste nuove esperienze tecnologiche. L'uomo è sempre stato attratto dal TRASCENDENTE: se Dio esiste o non esiste. E’ un interrogativo ed i metodi di narrazione di queste nuove religioni si realizzano grazie alle grandi narrazioni televisive, soprattutto quelle di fantascienza trasmesse nei film, perfino nelle pubblicità della Televisione e dai Media Sociali.

 Possibili conseguenze distruttive sui nostri giovani: 

Secondo una statistica del progetto "Connected Generations", una Commissione europea che promuove strategie per rendere Internet un luogo sicuro per gli utenti più giovani, due adolescenti su tre utilizzano l'intelligenza artificiale attraverso Chat GPT o altri. Ogni volta che apro il mio computer si apre una pagina che mi chiede se voglio entrare nel GPT che è una pagina di ricerca artificiale, ma pericoloso. I giovani lo usano per accorciare il tempo per i compiti, fare i riassunti, le ricerche, i testi scritti. Il problema è che le sue risposte non sono obiettive, dipende da quello che chiedi. Per esempio, se su youtube faccio una ricerca su “vite dei santi” dopo qualche giorno mi arrivano un mucchio di informazione sulle vite dei santi, video… Ti danno ciò che tu chiedi e le risposte sono quelle che vuoi tu, non sono oggettive, è un inganno. Dico questo non tanto per voi ma per i vostri figli e nipoti che le usano e credono in queste cose. L'intelligenza artificiale crea effetti di realtà aumentata di volti e corpi, distorce le foto o addirittura crea immagini completamente false, ingannando gli utenti. Per la campagna negli Stati Uniti, Joe Biden o chi per lui, hanno creato dei messaggi falsi che vengono diffusi per guadagnare voti. Un altro fenomeno tipico del nostro tempo sono i cosiddetti hikikomori del Giappone: giovani che si autoescludono dalla vita sociale, si chiudono in casa o addirittura nelle proprie stanze, tagliando ogni rapporto con il mondo, a volte anche con quello virtuale. In Giappone, secondo l'ultima indagine nazionale condotta nel novembre 2022 dal Governo, si contano circa 1,5 milioni di giovani che vivono così, li chiamano i pipistrelli perché lavorano di notte e dormono di giorno, non escono. Questo fenomeno si sta espandendo anche in Europa – Spagna ed Italia - e soprattutto in Nord America. Fisica Quantistica: Applicazioni della Quarta e Quinta Dimensione. Oltre all'intelligenza artificiale, si sta sviluppando la fisica quantistica, una scienza che studia la composizione della natura su scala atomica e subatomica, atomi e particelle, che producono come nuove applicazioni utilizzate dai nostri ragazzi sulla quarta e la quinta dimensione che hanno un grande fascino, un’attrattiva per i ragazzi, sono come i film di fantascienza che ci fanno vedere in televisione, un mondo irreale che dicono sia futuribile e molti ci credono. L’applicazione V dimensione propone sogni futuri, riproponendo, dopo gli anni '68, filosofie e religioni orientali, come il culto della natura, il naturismo, gli esercizi di meditazione, lo yoga, la concentrazione, che possono anche influenzare i nostri figli, attraverso la scuola e Internet, come alternative alla fede in Gesù Cristo. Per questo il passaggio della fede ai figli è sempre più importante.

Predicazione del cardinale Raniero Cantalamessa. 

Nel mese di febbraio, il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella seconda omelia di Quaresima nell'Aula Paolo VI, parlando del rapporto tra fede e ragione, ha affermato – davanti al Papa - che lo spirito del mondo sta entrando nella Chiesa come un virus che ha il potere di cambiare i nostri criteri di discernimento. “All'origine della mondanità c'è la crisi di fede, che si diffonde nell'opinione pubblica attraverso i media virtuali. Soprattutto in Occidente, la teologia – lo dico soprattutto per i presbiteri, catechisti e seminaristi, faremo un incontro su questo alla Domus dopo Pasqua - si è allontanata sempre di più dalla potenza dello Spirito per confidare nella sapienza umana”. Il razionalismo moderno esigeva che il cristianesimo – già al tempo di Pio X - “presentasse il suo messaggio in modo dialettico, cioè sottoponendolo, sotto tutti gli aspetti, all'analisi e alla discussione”, in modo che potesse essere inserito nello “sforzo generale, filosoficamente accettabile, di una comprensione comune e sempre provvisoria del destino umano e dell'universo”. Cioè, la teologia si converte alla ricerca scientifica. Non è più “un kerygma, ma solo un'ipotesi tra le tante”, lo dice lui davanti al Papa. Cantalamessa ha sottolineato che “si può uscire da questa situazione solo con la preghiera, in un rapporto personale con Dio – che noi sviluppiamo nel Cammino - prima di parlare di Dio”. Senza un'esperienza personale di vita in Dio, certi teologi oggi corrono il rischio di sostituire Gesù Cristo al mondo. Invece di comunicare la Sapienza di Dio, comunicano teologie staccate dalla Rivelazione. 

Mons. Luis Arguello 

Il nuovo Presidente della Conferenza Episcopale spagnola ha fatto una sintesi, nella prima dichiarazione, Mons. Luis Arguello, neoeletto, ha detto: “La gente del mondo dice: Dio ha fatto un errore con noi: ci ha resi incompleti e vulnerabili. Non abbiamo bisogno di un Dio che sia il Creatore, il Redentore e il Santificatore dell'umanità. Protocolli di sorveglianza, trasparenza e protezione, insieme alle nuove tecnologie, vengono a risolvere i nostri problemi, questo sta diventando il nuovo Credo per molte persone”. Vi dico questo perché prendiamo coscienza della Pasqua. Ieri a Bruxelles hanno approvato un disegno di legge per controllare l’uso dell’intelligenza artificiale da parte degli adolescenti, non prima dei 18 anni, sono proposte di Legge.

I martiri di oggi

 Per concludere, vorrei ricordare i tanti martiri cristiani, specialmente in Sudan, dove le nostre comunità sono state disperse, e in Burkina Faso nel tentativo di convertire i cristiani all'Islam. Dopo l'ultimo massacro del mese scorso nel Nord, in una chiesa cattolica, in cui sono state uccise 15 persone, padre Rouamba ha confermato in un'intervista che la fede dei cattolici rimane salda: mentre i terroristi impediscono ai cristiani di riunirsi nelle chiese, continuano a riunirsi nelle case per mantenere viva la fiamma della Fede, ascoltando il Catechismo e con le celebrazioni familiari quando non ci sono sacerdoti. Allo stesso tempo, noi in Occidente siamo sottoposti a una persecuzione che non è così evidente e sanguinosa, ma con guanti di velluto. Attraverso una cultura che cerca di ridicolizzare e uccidere la fede cristiana: Ecco perché la prossima Veglia Pasquale, viene a rafforzare la nostra fede, a renderci sempre più partecipi e testimoni della Vittoria di Gesù Cristo sulla morte e sulle nuove forme di schiavitù. Lascio la parola a Kiko per l'Annuncio di Pasqua. 

− Canto: “Preconio” 


Ascensión: 

Bene, prima di ascoltare la parola, una riflessione. Quando Mario ha citato il Cardinale Cantalamessa, che ha detto che la causa della mondanizzazione della Chiesa è la crisi della fede, io ho detto a Mario che per noi questa è la prima lezione della scuola: è quello che ascoltiamo appena entriamo in cammino. Nella 3a e 4a catechesi iniziale, profeticamente, 60 anni fa, Kiko e Carmen già parlavano di questo pericolo per la Chiesa, e a volte qualche catechista dice: “Ma no, ma queste catechesi sono già superate…”, ma vedete che non è così: queste catechesi, giustamente, danno la risposta a quello che adesso stiamo vivendo. Quando negli anni 60-70 le Chiese ancora erano piene, nessuno credeva a questa visione della Chiesa, che Kiko e Carmen avevano intuito. Adesso abbiamo visto che sono stati veri profeti! Allora è importante che soprattutto i catechisti - e ci sono tanti catechisti nuovi, che grazie a Dio ci aiutano a rinnovare le équipe - preparino bene le catechesi; anche quei catechisti che stanno formando i nuovi è importante che insegnino a preparare bene le catechesi. Questo è fondamentale perché se no, non si capiscono queste catechesi: hanno una ricchezza teologica che bisogna scoprire, ma se non si preparano bene non si scopre. Anche perché noi come catechisti abbiamo una grazia, un’elezione grande che ci ha fatto il Signore, che ci dà di portare avanti quello che hanno ricevuto da Dio Kiko e Carmen: l’ha ispirato loro lo Spirito Santo e la Chiesa l’ha confermato. Vi ricordo - lo sapete già voi catechisti più vecchi, ma è importante ricordarlo - che questi mamotreti, tutte le catechesi, il Direttorio catechetico del Cammino è stato studiato e approvato dalla Chiesa, l’hanno studiato seriamente cinque congregazioni, esattamente cinque dicasteri: il Dicastero della Fede, il Dicastero dei Laici, il Dicastero del Culto, il Dicastero dell’Educazione Cattolica e il Dicastero del Clero durante sei anni: un gruppo di teologi di ogni congregazione hanno studiato tutte le catechesi di Kiko e Carmen e hanno dato una vera laudatio di queste catechesi, hanno visto che erano veramente ispirate dallo Spirito Santo e che avevano una grande ricchezza teologica, biblica, che stanno all’interno della tradizione della Chiesa e della fede; hanno anche detto che hanno un linguaggio moderno, esistenziale, capace di arrivare all’uomo di oggi. Per questo abbiamo come una responsabilità di trasmettere questo, è vero che un catechista lo trasmette soprattutto con la sua vita e la cosa più importante è la nostra vita, l’essere testimoni di quello che diciamo, ossia che la nostra bocca e il nostro cuore sia una sola cosa, ma abbiamo anche una responsabilità di trasmettere, di preparare bene, di trasmettere questa ricchezza teologica che Dio ha voluto dare a Kiko e Carmen e con loro a noi. Bene, questo è per incoraggiare le équipes di nuovi catechisti e anche i più anziani, che, anche se a volte sono un po’ stanchi di preparare, è sempre bene farlo, perché ogni volta che uno approfondisce una catechesi scopre sempre nuovi tesori. Oggi, per questo annuncio abbiamo scelto una parola dei Galati, che parla della libertà e della carità, che invita i fratelli ad usare la libertà per l’amore. Abbiamo pensato che va bene per la Pasqua perché abbiamo ricevuto una promessa quando abbiamo iniziato il Cammino: ci hanno presentato questo uomo nuovo del Sermone della Montagna, il Sermone del Monte e a tutti è piaciuto tanto questa forma di amore e tutti abbiamo aderito a quest’uomo nuovo. Vediamo che questo nuovo uomo si va costruendo lungo il Cammino e che, anche se abbiamo tanti anni di cammino, l’uomo vecchio che abita dentro di noi continua ad essere forte, ha sempre una forza. Lo vediamo con le divisioni, con i peccati, con le divisioni che forse abbiamo in comunità, con la mormorazione contro i fratelli, con le gelosie, con tutto quello che divide, questo è il nostro uomo vecchio che non sopporta un’umiliazione, che dentro conserva il rancore quando non siamo considerati e il momento più propizio per distruggere quest’uomo vecchio è la Veglia Pasquale. Viene la Pasqua ad aiutarci, affinché possa crescere in noi questo uomo nuovo e vogliamo veramente che cresca, che ci sia in noi questo uomo che è capace di non resistere al male, che è capace di perdonare, quest’uomo che liberamente può amare, dare la vita per gli altri. Viene il Signore a darci la speranza, che Lui può farlo, perché, come diceva Carmen, uno si può sforzare, ma con le sue forze non può arrivare alla resurrezione. Questa è una grazia, un dono che il Signore ci vuole dare e ci mostra soprattutto nella sua Pasqua, anche nella nostra storia, con tante vittorie sulla morte. Viene il Signore in questa Pasqua a dirci che Lui è potente e che tutte le morti, che ci circondano nella vita di oggi, Lui le vuole vincere e vuole apparire come il vincitore, che apre il mare di nuovo su tutte le cose che ci affogano, che sono soprattutto i nostri peccati, la nostra incapacità di amare, di passare all’altro. Viene questo tempo di Pasqua, che è un tempo dello Spirito Santo, soprattutto. Lo dobbiamo attendere e chiedere, anche di potere vivere con i frutti dello Spirito Santo, l’amore, la pace, la riconciliazione. È questo che vuole darci il Signore in questa Pasqua per questo non è possibile perdere le ricchezze della Veglia Pasquale, non è possibile non ringraziare Dio che ci invita di nuovo, quest’anno, a vivere la Pasqua, che ci viene incontro, che possiamo sperimentare il potere della sua resurrezione.  

− Lettura: Galati 5, 13 - 26

[13] Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri.

[14] Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso.

[15] Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!

[16] Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne;

[17] la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.

[18] Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge.

[19] Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio,

[20] idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni,

[21] invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio.

[22] Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé;

[23] contro queste cose non c'è legge.

[24] Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri.

[25] Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
[26] Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.


..... continua.....

martedì 27 febbraio 2024

LA INTELLIGENZA ARTIFICIALE. PARTE TERZA: "COME FUNZIONA LA IA?" 2. (Autori: Marco Mirra e Giorgio Ricci).

 


KIKO ARGUELLO: KERYGMA DI QUARESIMA 2024 (Integrale)

 


Roma – Seminario Redemptoris Mater


31 gennaio 2024


Siamo qui per prepararci durante questa Quaresima: a che cosa? Alla conversione perché viene la Pasqua 2024: il Signore ha fissato un appuntamento con la storia, in ogni Pasqua ha detto che sarà presente, passerà di nuovo trasformando la nostra vita. La chiesa ci dice che dobbiamo prepararci, perché viene la notte della Pasqua: Dio passerà  in mezzo a noi distruggendo il faraone, risuscitandoci dalla morte, realizzando più perfettamente quello che ha iniziato con noi nel giorno che ci ha chiamato alla fede. Rischiamo veramente di non salvarci, se trascuriamo la nostra salvezza eterna, perché c'è l'inferno, c'è il demonio. Con le leggi per il divorzio erano tutti convinti che stavano facendo un bene e oggi vediamo come è distrutta la famiglia. E vedremo le conseguenze terribili nella società dell’ideologia di genere. Il demonio è un angelo, il più bello, è intelligentissimo, fa dei sofismi. Come potremo scappare ai suoi inganni? Come potremo scappare al grande peccato, alla superbia, all'orgoglio? Il Cammino Neocatecumenale è una pianta come il seme di senape, piccolissimo, ha il potere di diventare un albero grande, dove gli uccelli del cielo fanno i loro nidi. Perché possa crescere bene ha bisogno di una cosa: la persecuzione. Se non ha persecuzione è soggetto ad una malattia molto grave, un virus, che entrando in questa pianta la distrugge totalmente: il virus si chiama la discomunione. Distrugge totalmente la pianta, tutti i suoi frutti. Per questo il Signore che ci ama suscita un vicario, o della gente, o gruppi della parrocchia che sono grazie del Signore. Se si ritirasse tutto questo e avessimo successo entrerebbe quel virus che si chiama la discomunione e distruggerebbe tutto il Cammino. Perché la chiesa è una comunione. Grazie a Dio abbiamo comunione, come un miracolo: le comunità, i fratelli ci obbediscono. Grazia tutti quelli che ci attaccano il Cammino è forte. Questo lo dico in rapporto al combattimento che abbiamo con il demonio. I Padri della chiesa si domandano: “Che cosa si addice ad un cristiano?”. Uno risponde: l'umiltà. Dicono i Padri: No, nonostante si dica che senza umiltà non c'è nulla nel cristianesimo. Un altro risponde l'obbedienza. No, nonostante che senza obbedienza non si può andare al cielo. La santità? Nonostante che siamo tutti chiamati ad essa. Allora, che cosa si addice ad un cristiano? Il discernimento. Che cosa dobbiamo discernere? L'azione del demonio nella nostra vita, e questo è molto difficile. L'azione del demonio, il combattimento tra il demonio e la volontà di Dio. È l'azione del demonio che ci impedisce di vedere la volontà di Dio. Tutto il percorso del Cammino ci porta a questo: Discernere il bene e il male. Che cosa impedisce di avere discernimento? I soldi. Perché i soldi impediscono ad avere discernimento? Perché i soldi sono idolatria. Dice S. Paolo che chi ama i soldi è idolatra. Per questo dice: “Prostrandoti mi adorerai”. Il denaro ha relazione con l’adorazione al demonio e Cristo risponde. “Vattene satana! Sta scritto: adorerai il Signore tuo Dio, solo a lui renderai culto”. Salomone per avere chiesto a Dio non ricchezze, ma discernimento, sapienza, perché non sapeva come governare il popolo, è piaciuto al Signore e Dio gli ha detto che gli avrebbe dato sapienza per discernere e anche soldi. Dice il salmo: “L’uomo nella ricchezza - col denaro - diventa come l’animale irrazionale, perde il giudizio, perde il discernimento”. E per avere discernimento bisogna avere la povertà.

La povertà totale. Dice Cristo: “Chi non odia suo padre, sua madre, suo figlio, sua figlia, non può essere mio discepolo”. Di più: non solamente povertà di amore a tutto, ma chi non odia la sua stessa vita non può essere mio discepolo. Ma non solamente la vita, anche l’anima. Chi non odia la sua anima non può essere mio discepolo. Avere discernimento significa avere lo Spirito di Cristo e Cristo non può venire a noi se noi siamo adulteri. Durante la Quaresima la Chiesa ci invita alla conversione e ci mette davanti una cosa fantastica, questo che amava tanto Carmen: la trasfigurazione. Se questa notte Dio ti desse una parola, e ti illuminasse, quella parola ha il potere e la forza di trasfigurarci, cioè di dar forza alla nostra volontà malata, alla nostra tiepidezza. Siamo dentro a un mistero, migliaia di comunità, evangelizzando, i vostri figli, aperti alla vita. Tanti anni e siamo ancora forti, siamo ancora contenti, desiderosi di evangelizzare, ci siamo fatti vecchi insieme. In questo mistero in cui ci troviamo noi sappiamo che Dio, che ha creato l’universo con la sua parola, e questa parola ha preso carne dalla Vergine Maria: è Cristo che è il contenuto essenziale di tutto il creato, Cristo e Cristo crocifisso. Guardando Cristo crocifisso sappiamo perché esistono gli alberi, le montagne, l’Everest, gli uccelli e i meravigliosi prodigi della natura. Sembra che Dio voglia sorprenderci, farci innamorare. Questo è un segreto profondissimo: Dio sposo innamorato di te, fidanzato con te e si vuol far ammirare come un ragazzo che salta dal trampolino perché a una ragazza piace. Nella natura tutto è sorprendente: vedere gli uccelli, gli alberi, il fondo del mare, le galassie, l’universo e capire che tutto quello che Dio ha fatto è in funzione dell’amore che ha per te. Dio ti ama. Ci ama! Ascoltate questo: Dio parla alla storia; si prende un gruppo di schiavi in Egitto che erano condannati a fare quelle piramidi che noi vediamo ancora. Non solo Dio fa bello il mondo con la natura, ma con il corpo umano… Qualunque scienziato che studi il corpo umano resta meravigliato. E perché Dio ha fatto le cose così? E perché tanti animali? E perché tanti fiori? Tu ascoltami. Io parlo per quelli che il Signore ha deciso che questa notte ricevano qualcosa. Pensi ai aver sentito mille volte le catechesi in preparazione alla quaresima, e ti sbagli. Discernimento! Si può perdere il discernimento? Sì! Con i soldi. Guardate come dietro tutte le guerre che adesso ci sono nel mondo sta il denaro! Discernimento! Si può perdere il discernimento? Sì! Con i soldi. Guardate come dietro tutte le guerre che adesso ci sono nel mondo sta il denaro! Perché dico questo dei soldi? Perché i soldi sono idolatria. l’uomo appoggia il suo io, noi appoggiamo noi stessi, sul nostro baal. La parola baal significa appoggio, sposo, ha la stessa radice della parola sposo che significa appoggio. Nell’uomo che si appoggia nei soldi, si sposa con i soldi, allora lo Spirito Santo non può venire perché se vuoi seguire Cristo: “Va’, vendi tutti i tuoi beni e seguimi”. E non solo beni, i soldi, ma anche l’affetto, tutto anche la propria vita. Perché? Devi essere disposto anche a essere l’ultimo, a essere il portinaio per guadagnare Lui. Perché questo? Perché Dio ha preso un gruppo di schiavi in Egitto per

 parlare alle nazioni. Ha preso un uomo che si chiamava Mosè, gli ha parlato dal roveto ardente, ha fatto segni e prodigi in suo favore. Ogni uomo che Dio sceglie deve fare segni e prodigi e Dio sta facendo segni e prodigi con voi e con noi. Dio accompagna noi poveracci che siamo niente, viene e opera miracoli nell’anima delle persone. Dio apre il mare. Lotta a favore di Mosè, sono segni che va facendo. Li lascia partire dopo che ha ucciso tutti i primogeniti d’Egitto, apre il mare, affoga cavallo e cavaliere del faraone, li porta nel deserto e lì Dio si manifesta. Non gli è bastato questo operare con il popolo, dove in questa azione divina con il popolo Dio stesso si rivela. Così che basta leggere in questo libro come Dio ha operato, perché questa Parola di Dio torni ad attuare. La storia diventa parola. Questa azione di Dio nella storia che diventa rivelazione di salvezza, diventa Parola, Parola che è Cristo, Parola che prenderà carne nella Vergine Maria e diventerà Cristo, la Parola. Con questa azione Dio dove porta il popolo? Al monte Sinai. Lì Dio scende e la montagna, Dio parla, e dice? “Shemà, Israel, Adonai elohenu, Adonai echad. Ascolta, Israele!” Quando Cristo è portato al monte della trasfigurazione appare una voce dal cielo che dice: “Questo è il mio figlio diletto, ascoltatelo”. Adesso è Lui lo Shemà, è lui che arriva, ascoltatelo. Dio dice “Shemà, ascolta Israele”. Che cosa dice Dio quando appare nel monte Sinai? “Ascolta, Israele, io sono l’unico Dio, non c’è nessun altro, io solo”. Prima rivelazione impressionante, non ci sono altri dei, solamente c’è un Dio in mezzo a tutti i popoli che sono politeisti. Ma ascolta la seconda parte: “E amerai Dio che ti ha creato con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.” Ossia che appare Dio e apre questo cammino davanti alla storia dell’umanità e dice perché ha creato l’uomo, per amore, perché lo ama, per amarlo e per essere amato. Dio del quale è sacramento il matrimonio, lo sposo e la sposa, l’amore. Potrei domandarvi: Amate, amiamo Dio? Unico contenuto della nostra esistenza. Dio ha creato questo universo. E se io ti dicessi che questo universo intero Dio lo ha fatto per te? Che sei stato pensato in eterno, che sei coesistente in Dio, diciamo così, Dio ha pensato a te da sempre. Per che cosa? Per farsi tuo sposo. Dice S. Paolo che “Chi si unisce a Cristo si fa un solo spirito con lui”. Allora ecco qui un segreto, siamo stati creati per essere un solo spirito con Cristo, ecco il discernimento. Ma se tu ami i soldi lo Spirito Santo non viene, tu non sei un solo spirito con Cristo. “Chi non odia suo padre, sua madre, suo figlio, sua figlia, se stesso, chi non odia la sua propria vita, chi non odia la sua anima, non può essere mio discepolo”. Io sono qui un servitore di Dio che dice: Convertiti. Allora ti dico una cosa: “Chi si unisce a Cristo si fa un solo spirito con Cristo”. Perché dice S. Paolo, un solo spirito con Cristo? Perché è la verità: due in una sola carne, dice S. Paolo, riferendosi al matrimonio, ma questo io lo dico riferendomi a Cristo e alla Chiesa. Cristo e tu siete due in una sola carne, cioè in uno solo spirito. Cristiano è colui che è “uno con Cristo”. “Padre, io in loro e tu in me perché siano uno come tu sei in me, io in loro perché siamo uno”. Tre persone distinte e perfettamente uguali. Tre persone e un solo Dio. Come il Padre sta nel Figlio e nello Spirito Santo, questo Spirito viene a noi.

Fratelli, io vi annunzio questa grande notizia: Dio ha parlato. Si è mostrato ad un popolo e attraverso questo popolo, che è il popolo ebraico, ha voluto parlare a tutte le nazioni. A questo popolo ha dato queste “Dieci Parole”, questo cammino di vita che è l’amore a Dio e l’amore al prossimo: “Ascolta, Israele, io sono l’unico Dio. Amerai Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze e il prossimo come te stesso”. Ha portato questo popolo in una terra di libertà e da questo popolo, è sorto un germoglio che è il Cristo, nostro Salvatore. Questo Salvatore ha dato un appuntamento alla storia, è venuto a fare un’opera buona, Che opera? Divinizzarti, fare di noi un solo spirito con Cristo. Dice il Talmud: dallo zelo nasce l’innocenza; dall’innocenza nasce il sacrificio rituale. Lo zelo, che cosa è lo zelo? E Cristo che dà la vita con un amore immenso per tutti gli uomini e perfino per i nemici. Ci amò e ha dato la sua vita per noi quando eravamo malvagi. Questo è zelo! Dice: “Devo subire un battesimo e come sono angustiato fino che non si adempia”. Questo battesimo di sangue che va a subire, questo entrare nella morte. Dice Filippo: “Maestro, i greci ti cercano”. E dice Cristo: “È arrivata la mia ora, l’ora di passare da questo mondo al Padre”. Perché gli uomini possano essere attirati a lui veramente, perché gli uomini possano farsi uno con Cristo, deve distruggere la morte, deve rigenerare l’umanità con il suo sangue. Dice S. Teresa di Lisieux che basta una goccia di sangue perché tutti i peccati di tutti gli uomini della terra siano annegati. Allora, fratelli, che cosa vuole Dio da noi? Una cosa sola viene a fare Cristo: farti uno in Dio, partecipare al mistero della Santa Trinità che è un mistero di amore. Siamo stati creati per l’eternità, per essere uno con Dio. E come è possibile che Dio possa penetrare in noi e darci il suo spirito, come è possibile se siamo tutti peccatori, se amiamo i soldi, il sesso o altre cose? Allora Gesù Cristo ha dovuto subire un battesimo di sangue, ha offerto se stesso come vittima di espiazione al Padre per tutti i nostri peccati, lui stesso si è fatto peccato per noi perché noi potessimo essere adesso purificati da ogni peccato, perché adesso possa scendere lo Spirito Santo su di noi. Diceva un padre del deserto ad un giovane: “Figlio mio, amare Cristo è l’unica verità, il resto è vanità”. Dice San Paolo: “Chi è sposato come se non lo fosse”. Allora alla luce di questo discernimento, che siamo stati creati per essere un solo spirito con Cristo, ha senso tutto. Amare Cristo! Allora vedi che perdere la salute non ti toglie l’amore a Cristo; è una grazia perché ti mette nella realtà che non sei stato creato per questo mondo, ma per Cristo. La vecchiaia è una grazia, sono una grazia i problemi che troviamo nella vita: tutto è fatto in funzione della nostra conversione, che vuole dire la nostra salvezza eterna.

Allora le tre tentazioni dello Shemà. “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore”. Che significa amare Dio con il cuore? Significa amare Cristo più del nostro corpo… E allora quelli che brontolano costantemente perché invecchiano, perché hanno malattie? Non capisci, stai dando calci contro il tuo pungiglione, quello Dio lo ha permesso, te lo ha mandato, perché è salvezza per te, anche quel cancro. E tu stai brontolando come il popolo nel deserto, perché faceva caldo, perché si mangiava male! L’importante è trovare Cristo che è vita e vita eterna. La vera povertà non è quella dei soldi, è quella della vecchiaia che va verso la morte, e la morte è la povertà. Cristo dà speranza ad un vecchio, gli dà gioia di morire, perché ha vinto la morte per lui. Quello sì che è amare, quella è la vera rivoluzione, quello è vero amore all’uomo. Come è possibile che il demonio ci abbia ingannato in tal modo che tante nazioni pensano che l’eutanasia sia un progresso? “Amerai Dio con tutto il tuo cuore”. Che significa? Non mormorare nel cuore. Allora oggi io ti dico, nel nome del Signore: Convertiti. Dio ti invita ad amarlo con tutto il cuore, più della tua stessa vita, con la tua salute, amarlo, non brontolare contro di lui: perché tuo figlio non ti obbedisce e non vuole andare in comunità, perché hai una moglie insopportabile che non ti ama e che brontola, perché hai un marito che passa la vita guardando la televisione e non gli importa niente di te, né dei figli, né di nessuno. È inutile che brontoli, questo vivilo in un’altra maniera, vivi questa realtà esistenziale in cui Dio ti ha messo, perché tutto concorre a farti trovare Cristo. S. Paolo dice che tutto è spazzatura di fronte al fatto di guadagnare Cristo. Guarda che se Dio vede che tu ti stai alienando col tuo essere prete o nel lavoro, Dio interverrà per salvarti, perché stai abbandonando Cristo. Per questo nella tua preghiera non viene il Signore. Devi saper avere discernimento. Sei stato creato per Cristo, per amare Cristo. Dice il Talmud: dallo zelo nasce l’innocenza. Perché chi ha amore dentro, questo amore, questo fuoco lo fa innocente. E dall’innocenza nasce il sacrificio rituale. Dio ascolta la preghiera di colui che è innocente, sacrum facere, compiere un’azione sacra. S. Agostino ha riassunto così: “Ama e fa’ quello che vuoi”. Per questo, se tu hai zelo, hai amore agli uomini, tutto è possibile per te, perché Cristo ti ha dato il suo spirito. Per questo ti ha chiamato al Cammino: per farti uno con Lui, per farti amare l’uomo, per darti del suo amore. Che cosa è lo spirito Santo? L’amore divino. Siamo tiepidi! Coraggio, fratelli. Che ricchezza questa: Cristo distrugge il tuo faraone, vince la morte per te, ti fa uno con lui, viene nella Pasqua del 2024 con pienezza. Sai quello che succederà? Se noi non ci prepariamo durante la Quaresima, la Pasqua si svuota, diventa niente, e di Pasqua in Pasqua la tua vita non va prendendo niente! E Cristo ha dato la sua vita per noi. Per questo Dio ha designato la quantità di Pasque che dobbiamo vivere per crescere in santità. Allora fratelli, viene questa Quaresima e il Signore ci invita ad amare Dio con tutto il cuore, cioè, accettare che invecchiamo senza mormorare, accettare che tuo marito, che tua moglie ti tratti male, perché è una grazia.

 Ascoltatemi, dal momento che Cristo si è lasciato schiaffeggiare, insultare, sputare in faccia, anche i cristiani considerano l’essere insultati, come una grazia. I figli del demonio no, non tollerano di essere insultati, né di essere messi da parte. Cristo è il cammino, lo ha detto lui: “Io sono il cammino”. Ha detto S. Pietro che ci ha lasciato delle orme luminose di santità. Queste orme dicono così: “Insultato non rispose con insulti”. Questa è un’orma. “Schiaffeggiato non rispose con un pugno”, un’altra orma, “ma rimise al Padre la giustizia”. Questo lo fece per noi, per lasciarci delle orme perché noi le seguissimo. Guarda quali sono le orme. Anche se il mondo non ti lascia amare così, ma ti dicono che devi denunziare tuo marito se ti insulta. Perché il mondo che sta in mano al demonio non ci permetterà di amare cristianamente. Io vivo con P. Mario e se io lo maltratto o lui mi maltratta, il discernimento dello Spirito del Signore mi dice: “Consideralo una grazia, Kiko, non combattere”. Perché tutto è grazia, l’essere umiliati. Cristo è il cammino. Essendo Dio si umiliò. Chi non vuole seguire il cammino di Cristo che se ne vada, la porta è aperta, qui con noi non può stare. Se uno non vuole subire umiliazioni dovrà lasciare rapidamente di essere rettore di un seminario, parroco, catechista. Se io non accetto l’umiliazione vuol dire che a me non importa niente dello Spirito di Cristo, mi importa di me. Bene, spero in questa Quaresima di poter uccidere un po’ il mio io. Perché dobbiamo sempre cominciare di nuovo, costantemente possiamo perdere il discernimento amando il denaro, amando il nostro progetto. Per questo: Amare Cristo al di sopra di ogni cosa, amare Lui. Fratelli, coraggio, Cristo sta desiderando di entrare dentro di noi: “Guarda che sono alla porta e busso”. Ma perché Cristo possa entrare devi essere disposto a vendere tutti i tuoi beni, lasciare tutto per lui, amare lui: lascia tutto per lui. Il regno dei cieli è simile ad uomo che trafficava in perle e in gioielli. Un giorno trovando una perla che valeva milioni e milioni, che l’avrebbe fatto ricco per sempre, lui che era molto intelligente che fa? Per l’allegria che gli dà vende tutto, e si compra quella perla. Allora Cristo ci invita ad amare lui al di sopra di ogni cosa. “Shemà, Israel, amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”, che vuol dire con tutto il tuo denaro. Possiamo amare Cristo perché Cristo è Dio, amando Cristo amiamo Dio con tutto il cuore. È lui che ha compiuto lo Shemà, è Lui che ha amato il Padre con tutto il suo cuore: guarda il cuore trafitto. Con tutta la sua intelligenza: si è lasciato coronare di spine, e con tutte le sue forze. Anche noi possiamo amarlo perché amiamo Cristo, uniti a lui. E chi si fa uno spirito con Cristo, sapete che succede? Che ha vinto la morte, la morte non può rompere questa unione, questa è la buona notizia. Se tu ti fai uno spirito con Cristo, anche se muori in un ospedale, solo, in un ricovero, tu hai Cristo. 

Questo amore, questo essere uno con Cristo, è la vittoria di Cristo sulla morte: ha vinto la morte lavando tutti i peccati perché noi possiamo essere uno con Cristo. Il mistero della Trinità! Nell’ultimo sermone della Cena, Gesù dice siate uno e il mondo crederà. “Come si fa Kiko? È impossibile che io ami Cristo più di tutto, se io non lo amo per niente!”. Ascolta Origene: dice che l’anima è come un pozzo che emanava acqua pulita e limpida e i peccati vi hanno buttato terra. Arriva un momento che sparisce e non esce più acqua. Se vuoi di nuovo che esca acqua devi cominciare a togliere la terra. Come si toglie via la terra? Con la preghiera e con l’ascesi. Cioè, uccidendo in te quelle cose che ti separano da Cristo. Non disperare. In questa Quaresima cominciamo a pregare, offriamo a Gesù Cristo l’umiliazione, offriamo di uccidere in noi quello che ci separa da Cristo e vedrai che a poco a poco, improvvisamente, comincia ad uscire un pochino di acqua. Un giorno ti metti a pregare la preghiera silenziosa e senti Dio, lo senti dentro, senti dentro come se si muove qualcosa. Continui e comincia a uscire un’acqua pulitissima di amore a Cristo. Perché le tenebre e l’aridità non sono quelle che Dio vuole per noi, lui vorrebbe l’amore! Sentire amore a Cristo, la compunzione: l’uomo che sente dolore per amore a Cristo per averlo tradito, per avere peccato. Compunzione, questo è un amore dolcissimo, uno sente dolore per i propri peccati e, allo stesso tempo, sente una dolcezza immensa di amore a Cristo. Ma questa compunzione, dicono i Padri, è come una fiammella, basta un soffio perché si spenga. Basta giudicare un fratello come negligente perché sparisca, basta sparlare di un fratello perché sparisca e Dio ti ritira immediatamente la compunzione. Amare la compunzione, amare Cristo, avere amore a Cristo. Lo ami di più del denaro, del sesso, di te stesso, della vanagloria? Che orrore la vanagloria, la gloria che non vale nulla! Dicevano i Padri del deserto che, quando un monaco faceva una virtù e si veniva a sapere, già aveva ricevuto la sua ricompensa, doveva cambiare posto, quella non valeva nulla, lo sapevano tutti. Interessante questo, avere una virtù nascosta che nessuno conosce. Amiamo poco Cristo. Allora ecco la Quaresima. Per amare Cristo. Dice alla Samaritana: “Ah, se conoscessi il dono di Dio e chi è che ti chiede dammi da bere, tu gliene chiederesti e lui ti darebbe un'acqua che zampilla per la vita eterna”. Dice S. Teresa di Gesù che quando andava in estasi era tanto il piacere, che ritornando in se stessa, voleva morire. “Vivo senza vivere in me e tan alta vita attendo che muoio dal desiderio di morire”. È la verità: amare Cristo. In questa Quaresima la Chiesa, con le ceneri, comincia a dirti: tu sei cenere, morirai. È meraviglioso sapere che è vero, siamo cenere, Cristo mi ha fatto immortale con lui, ha guadagnato il mio spirito, e anche la mia carne resusciterà un giorno. Intanto, in quel periodo, che chiamiamo intermedio, nessuno mi potrà separare da Cristo. Quelli che si sono addormentati nel Signore sono con il Signore, perché è Dio dei vivi e non dei morti. Noi abbiamo questa garanzia, questa speranza. Cristo ti dà il suo spirito di amore.

Come è possibile che siamo tranquilli se sappiamo che tanti ancora non conoscono Cristo: “Caritas Christi urget nos”, l'amore di Cristo ci spinge, ci brucia al pensare che, se Cristo è morto per tutti, tutti sono morti, tutti gli uomini hanno accesso gratuito, gratis. Come possibile che lavori con un compagno, che è un ateo, e non gli dici che ha ricevuto in eredità 5 milioni di dollari? “Kiko, se glielo dico non lo crede!”. Beh, provaci, forse lo crede! Va in Banca e glieli danno. Forse lo crede e viene alle catechesi e riceve lo Spirito di Cristo risorto dalla morte, la vita eterna, l'amore divino. Se Cristo è morto per tutti, dice S. Paolo, tutti sono morti, tutti gli uomini hanno accesso alla vita eterna gratuitamente. Dice: Guai a me se non evangelizzassi. È morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Io spero che qui tutti viviamo per Cristo. Chi vive per se stesso è di nuovo ritornato in Egitto, il Faraone l'ha preso di nuovo e lo sta condannando a fare la volontà del Faraone che è sempre la stessa cosa: soldi, sesso, ricerca di se stesso. Sempre insoddisfatto. Perché per molta lussuria che cerchi, per molto che beva, non può amare. Dio è amore, Deus caritas est, l'amore divino è la felicità, l'amore divino in noi è la felicità. Hai preferito un piatto di lenticchie all'amore divino? Questa è la libertà umana, un mistero immenso. La fede non è di tutti, dice S. Paolo, e questa è la cosa che ci mette in ginocchio: la libertà umana, che l'uomo veramente possa dire no alla grazia. Per questo dobbiamo avere grandissimo timore di Dio, dire: “Signore, io non sono meglio di quello, io non posso giudicare”. Ma sii contento che ancora senti l'amore di Cristo in te; domani ti può essere ritirato. Non sappiamo niente. Perché la sapienza, dice la Scrittura, viene dal timore di Dio. Senza timore non c'è sapienza. Aver timore significa stare nella verità e la verità è l'umiltà. Amare Cristo è l'unica verità, il resto è vanità. Io dico al Signore: dammi del tuo amore; fa' che io rinunzi a tutto per te, che ti ami al di sopra di ogni cosa. Perché Cristo è molto geloso, Amare Cristo, questa è la verità. Come possiamo fare per amare Cristo? Il Cammino è un grande dono e la comunità, e soprattutto evangelizzare. Pregare per amare Cristo. Allora in questa Quaresima la preghiera in comunità. Quando noi eravamo peccatori, Dio ha dato il suo Unico alla morte, perché nessuna cosa ci possa separare dal suo amore. È chiaro che il demonio, che è l'accusatore, ci attacca, ma c’è il discernimento. Per avere discernimento lascia i soldi, cioè l'amore ai soldi, e Cristo verrà a te. Per questo: l’elemosina. Questa Quaresima è il momento di vincere l’amore ai soldi, di pregare, di accettare di soffrire umiliazioni e rinunciare a un pochino di sonno per andare alle lodi al mattino. Ogni piccola o grande umiliazione che ricevi dalla famiglia o dalla comunità o dal lavoro considerala una grazia.